Deve essermi caduto qualcosa nel colletto della giacca. Aghi arancioni sottili, i larici stanno lanciando coriandoli colorati come alla fine dei concerti, per dire che lo spettacolo sta per finire. La giornata è di un blu da applausi ma tanti spettatori hanno iniziato a lasciare il parterre e così il bosco è molto più silenzioso, il contrasto tra i pini impassibili e i mersu riempie gli occhi.
Le nervature delle foglie sembrano ancora più evidenti, forse inspessite dal freddo. Faccio due giri intorno all’orto che sembra la composizione artistica di un dessert alla menta. Il freddo punge e il verde così vitale delle piantine lo contrasta con una vena di spavalderia gratuita.
Quando il sole passa dietro il profilo del pian del Bal sono quasi giù alla macchina. Gli aghi intanto son finiti dappertutto, nello zaino, in macchina … anche in tasca.
Bel concerto!